giovedì 9 giugno 2016

Brenneke - Vademecum Del Perfetto Me (Recensione)

Brenneke, alias Edoardo Frasso, è un musicista milanese transfugo dalla band Il Fieno, con all’attivo una collaborazione coi Gouton Rouge ed ora, dopo un’ep di tre pezzi, pure un disco solista da sfoggiare. Un disco che, per chiarire gli intenti, si apre con una traccia strumentale intitolata Lascio Il Gruppo Per Intraprendere Una Carriera Solista. Più chiaro di così si muore, ma in realtà qualcosa di nascosto c’è: il genere, perché se la prima traccia lascia pensare a scenari vagamente post-rock il resto del disco è tutta un’altra storia.
Pop. Che brutta parola per i più. Però c’è pop e pop, od ora basta con le parole con la P. Brenneke fa suo il genere utilizzando con parsimonia i synth e sfuttando un sacco la chitarra acustica, per dare al tutto un’impronta cantautorale notevolmente aiutata da linee vocali efficaci e testi piacevoli. Se Io Fossi Di Gesso è un perfetto esempio della vena introspettiva di Edoardo, un brano piacevole e malinconico che riesce a farsi apprezzare grazie ad un arrangiamento ben costruito che dà respiro ad una struttura di per sé piuttosto semplice, mentre la successiva La Caricatura rimane su tinte crepuscolari ma sfrutta pienamente la vena elettronica del progetto avvalendosi anche di un drumming cadenzato e ripetitivo.
C’è quindi un lato oscuro, ma perlopiù Brenneke preferisce il sole alle nuvole. Basta ascoltare Aforismi e la sua tastierina eighties per carpire l’anima preponderante di questo Vademecum Del Perfetto Me, ma tanto in questa che in 1997 la cura con cui vengono confezionati i brani li porta oltre il banale ritornello da cantare in spiaggia o sotto la doccia, e se proprio c’è qualcosa che non va è la decisione di doppiare la voce nei ritornelli di Le Cose Lucenti, scelta che a parer mio toglie qualcosa ad un brano altrimenti divertente e trascinante. Altrettanto trascinante è poi Zero, cantato serrato, arpeggi a profusione e pure i fiati a dare un po’ di colore qua e là prima di abbandonarsi alle atmosfere eteree della conclusiva Reichelt, in cui il basso detta il ritmo e la componente elettronica si prende la ribalta a spese di un cantato qui ridotto all’osso...quasi a chiudere il cerchio con la traccia iniziale, non fosse per un inaspettato moto d’orgoglio della batteria che torna triggeratissima e marziale a chiudere un brano fin lì soave.

Ottimo esordio per Brenneke, che mi riappacifica col genere dopo alcuni ascolti che mi sono rimasti sullo stomaco. Vademecum Del Perfetto Me non è un capolavoro, sia chiaro, ma contiene otto tracce che sanno regalare momenti di spensieratezza senza per questo risultare banali. Al primo disco solista Edoardo Frasso fa centro, ma c’è sicuramente il potenziale per fare di meglio.

Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Autoproduzione



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